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articolo de "La stampa"
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articolo de "La stampa"
Alle Molinette di Torino arriva una task force di tecnici. Dalle Tac ai fibrillatori: controlleranno la sicurezza
marco accossato
torino
All’ospedale Molinette di Torino gli ingegneri indossano il camice bianco ed entrano in corsia per affiancare primari e direttori di Dipartimento nella scelta e nella gestione delle apparecchiature sanitarie. Dai cento ecografi alle nove Tac, dagli elettrobisturi alle risonanze magnetiche, dalla Pet alle decine di defibrillatori, dalle pompe infusionali ai sessanta posti letto monitorizzati delle rianimazioni, ognuna delle 18 mila attrezzature del principale ospedale del Piemonte sarà censita e controllata da ingegneri biomedici e da tecnici esperti che d’ora in poi si occuperanno del «parco macchine» dell’ospedale. In reparto, negli ambulatori, nelle sale operatorie, in radiologia e nei laboratori.
Nella Sanità sempre più tecnologica, il terzo ospedale d’Italia crea una task-force «per garantire più efficienza e più sicurezza ai pazienti, a cominciare da un rigido controllo della manutenzione». Previsto l’affiancamento ai medici, ogni volta che sarà necessario un rinnovo di attrezzature o si dovrà valutare se conviene riparare o sostituire uno strumento. Gli ingegneri col camice lavoreranno accanto al servizio di Fisica sanitaria che già si occupa in particolare del collaudo delle apparecchiature radiogene.
Paola Freda, direttore dell’ingegneria clinica alle Molinette: «L’introduzione di un responsabile delle tecnologie può garantire una gestione sicura, economica e appropriata del patrimonio tecnologico durante l’intera vita di un’apparecchiatura biomedicale. È contemporaneamente una sicurezza per il malato, un impulso alla modernizzazione delle dotazioni, ma anche uno strumento di controllo degli investimenti». Strumentazioni accantonate - ma tecnicamente non superate - potranno essere riaccese con un’adeguata formazione del personale. Strumenti all’avanguardia saranno acquistati soltanto se realmente innovativi e funzionali alle tecniche utilizzate: «Andremo ben oltre alla propaganda degli informatori», dicono alle Molinette. Complessivamente, gli ingegneri gestiranno un patrimonio del valore di circa 200 milioni di euro.
In diversi ospedali d’Italia esistono servizi di Ingegneria clinica. Ma è la prima volta - garantiscono a Torino - che l’ingegnere diventa una sorta di aiuto e consulente stretto del clinico, a cominciare dai direttori di Dipartimento da cui arrivano continuamente richieste di ammodernamento delle attrezzature.
Per il momento sono venti i componenti della task-force tecnologica delle Molinette guidata dall’ingegner Freda, che è anche membro dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aic). Due giovani ingegneri biomedici stanno per essere assunti.
Ottavio Davini, direttore sanitario dell’ospedale: «Non sempre, parlando di tecnologie biomedicali, “nuovo” è sinonimo di “migliore”. Questo sarà d’ora in poi il punto di partenza. L’ingegnere in corsia è una figura fondamentale sulla strada della vera innovazione. Tutte le competenze, d’ora in poi, siederanno attorno a un unico tavolo. E tutti insieme, medici e tecnici, decideranno in accordo la modernizzazione e il miglior uso di tecnologie ogni giorno più sofisticate e attraenti».
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/100252/
marco accossato
torino
All’ospedale Molinette di Torino gli ingegneri indossano il camice bianco ed entrano in corsia per affiancare primari e direttori di Dipartimento nella scelta e nella gestione delle apparecchiature sanitarie. Dai cento ecografi alle nove Tac, dagli elettrobisturi alle risonanze magnetiche, dalla Pet alle decine di defibrillatori, dalle pompe infusionali ai sessanta posti letto monitorizzati delle rianimazioni, ognuna delle 18 mila attrezzature del principale ospedale del Piemonte sarà censita e controllata da ingegneri biomedici e da tecnici esperti che d’ora in poi si occuperanno del «parco macchine» dell’ospedale. In reparto, negli ambulatori, nelle sale operatorie, in radiologia e nei laboratori.
Nella Sanità sempre più tecnologica, il terzo ospedale d’Italia crea una task-force «per garantire più efficienza e più sicurezza ai pazienti, a cominciare da un rigido controllo della manutenzione». Previsto l’affiancamento ai medici, ogni volta che sarà necessario un rinnovo di attrezzature o si dovrà valutare se conviene riparare o sostituire uno strumento. Gli ingegneri col camice lavoreranno accanto al servizio di Fisica sanitaria che già si occupa in particolare del collaudo delle apparecchiature radiogene.
Paola Freda, direttore dell’ingegneria clinica alle Molinette: «L’introduzione di un responsabile delle tecnologie può garantire una gestione sicura, economica e appropriata del patrimonio tecnologico durante l’intera vita di un’apparecchiatura biomedicale. È contemporaneamente una sicurezza per il malato, un impulso alla modernizzazione delle dotazioni, ma anche uno strumento di controllo degli investimenti». Strumentazioni accantonate - ma tecnicamente non superate - potranno essere riaccese con un’adeguata formazione del personale. Strumenti all’avanguardia saranno acquistati soltanto se realmente innovativi e funzionali alle tecniche utilizzate: «Andremo ben oltre alla propaganda degli informatori», dicono alle Molinette. Complessivamente, gli ingegneri gestiranno un patrimonio del valore di circa 200 milioni di euro.
In diversi ospedali d’Italia esistono servizi di Ingegneria clinica. Ma è la prima volta - garantiscono a Torino - che l’ingegnere diventa una sorta di aiuto e consulente stretto del clinico, a cominciare dai direttori di Dipartimento da cui arrivano continuamente richieste di ammodernamento delle attrezzature.
Per il momento sono venti i componenti della task-force tecnologica delle Molinette guidata dall’ingegner Freda, che è anche membro dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aic). Due giovani ingegneri biomedici stanno per essere assunti.
Ottavio Davini, direttore sanitario dell’ospedale: «Non sempre, parlando di tecnologie biomedicali, “nuovo” è sinonimo di “migliore”. Questo sarà d’ora in poi il punto di partenza. L’ingegnere in corsia è una figura fondamentale sulla strada della vera innovazione. Tutte le competenze, d’ora in poi, siederanno attorno a un unico tavolo. E tutti insieme, medici e tecnici, decideranno in accordo la modernizzazione e il miglior uso di tecnologie ogni giorno più sofisticate e attraenti».
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/100252/
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Mar Ago 27, 2013 12:16 pm Da AntonioSilvestroAmodeo
» Piano di rinnovo per apparecchiature elettromedicali
Lun Giu 17, 2013 11:10 am Da CodyP.
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